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La copia dell’altare dedicato a Libero e Libera è un monumento d’epoca romana rinvenuto nel sito dell’odierno mercato civico. Le due divinità sull’altare vengono spesso venerate per la fecondità, il vino e la viticoltura. Libero, il nome italico di Dionisio, e Libera sono inoltre associate alle Liberalia, le festività del 17 marzo in cui ogni anno gli adolescenti diventavano uomini. Ecco l’iscritto:
Libero et Liberae sacrum L(ucius) Valerius Verus, dec(urio) col(oniae) Poet(oviensis), praef(ectus) fabr(um) qua^est(or), aedil(is) pontif(ex), II vir i(ure) d(icundo). // Dedicato a Libero e Libera, Lucio Valerio Vero, decurio della città di Poetovio, prefetto degli artigiani, ufficiale della tesoreria civica, questore edile, membro del collegio giuridico-sacerdotale
Stando alla sua carriera d’ufficio, Lucio Valerio Vero, la persona che ne ordinò la realizzazione, era un personaggio di rilievo e abbastanza benestante. Si suppone che provenisse dalla dinastia valeriana, ricca famiglia che lasciò un’indelebile impronta nella storia di Poetovio. Al tempo l’altare era quasi sicuramente arricchito dalla statua di Libero e Libera che però non si è conservata.